di Alessandro Rizzello

Docente a contratto di Finanza Sostenibile all'Università degli Studi di Catanzaro "Magna Grecia"

Ha conseguito il Ph.D. specializzandosi sui temi di finanza sostenibile. Attualmente insegna “Finanza sociale e sostenibile” all’Università “Magna Grecia” di Catanzaro. La sua esperienza lavorativa include anche la posizione dirigenziale nella gestione finanziaria e del bilancio nella pubblica amministrazione italiana. Si è laureato in Economia presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.

di Alessandro Imbimbo

Senior Manager del RiverRock European Minibond Fund

La sua carriera inizia come tirocinante nello studio legale di famiglia prima di diventare Responsabile della conformità (Compliance Officer) in una SIM per circa sei anni. Successivamente diviene co-fondatore, consigliere d’amministrazione e responsabile degli investimenti in una boutique di Corporate Finance molto attiva nell’Equity Crowdfunding e nei Minibond. Alessandro ha conseguito una laurea in giurisprudenza e dal 2010 è anche avvocato abilitato. Inoltre, ha conseguito un Executive Master in Finanza presso SDA Bocconi, con specializzazione in corporate finance.

La finanza alternativa per il sostegno di PMI e start-up nella fase di ripartenza

Ruolo e prospettive emerse grazie al webinart promosso dalla Fondazione Ampioraggio

L’attuale fase economica, che vede la parola “ripartire” quale denominatore comune delle attività d’impresa, sembra imporre un mutamento radicale delle prospettive del mercato locale e globale, per lo meno nel breve e medio termine. Le misure presentate per favorire la ripresa sono molteplici e a più livelli, da quello regionale a quello europeo. Nel nostro Paese, dopo i primi interventi strettamente emergenziali, come talune moratorie sui pagamenti, si stanno susseguendo interventi più strutturati che vedono sia l’iniezione di risorse finanziarie garantite dallo Stato, sia altre misure per la gestione delle crisi che le imprese hanno subito o si apprestano a subire per effetto dell’emergenza.
Gli interventi sinora attuati, sebbene ulteriori misure siano in evoluzione o ancora in cantiere, mirano soprattutto al sostegno alla liquidità sotto forma di prestiti bancari, moratorie sui pagamenti o deroghe fiscali. Tuttavia tali misure appaiono orientate alla gestione dell’emergenza, volte cioè a prevenire default di tipo finanziario mostrando un impatto destinato soprattutto a colmare i vuoti generati dal lock-down. Tuttavia, soprattutto in una fase emergenziale non può mancare una visione di sistema e prospettica che consenta di attivare meccanismi capaci, oltre che di dare ossigeno alle imprese, anche di riconvertire le imprese verso strumenti finanziari alternativi in grado di “smobilizzare” ricchezze che riescano a sottrarre le imprese da uno scenario incapace di offrire nuove ricette alternative al debito.

Ampioraggio ha offerto spunti, strumenti e riflessioni agli operatori economici nell’ambito del ciclo di WebinArt

In questo contesto, la Fondazione Ampioraggio ha promosso, nell’ambito del ciclo di WebinArt (format ideato da Giuseppe De Nicola, anima e cuore della Fondazione Ampioraggio) dedicati ad offrire spunti, strumenti e riflessioni agli operatori economici per la gestione di questa fase delicata che sta attraversando l’economia, l’incontro focalizzato sul tema Nuovi strumenti finanziari – le opzioni per sostenere gli investimenti di imprese e startup con la finanza innovativa. Al centro del dibattito, che ha visto la partecipazione di

  • Giancarlo Giudici (Politecnico Milano)
  • Luca Bocchi (Azimut Libera Impresa)
  • Vincenzo Durante (Invitalia)
  • Toni Marcelli (Commissione Parlamentare Controllo Enti Gestori)
  • Alfonso Riccardi (Financial Analyst)
  • Roberto Imbimbo (Agenda Corporate)
  • Carlo Allevi (We Are Starting)
  • Rosaria Chechile (House 4 Crowd)
  • Ivo Allegro (Iniziativa Cube)
  • Federica Tortora (Intesa Sanpaolo)
  • Antonio Lafiosca (Borsa Del Credito)
  • Marco Scioli (Starting finance)

oltre che del coordinatore delle tematiche, Alessandro Imbimbo (Riverrock ECP LPP), vi è stata la necessità di fornire una cornice di strumenti e misure che sono già disponibili ad un sostegno alle imprese, e che possono ambire ad essere sistemiche più che di emergenza. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di fornire una risposta alla domanda che, nelle intenzioni dei promotori del WebinArt, può essere riconducibile al tema dell’orientamento di PMI e start-up verso tutti quegli strumenti e opportunità definibili come complementari al tradizionale canale bancario. All’interno di tali strumenti possiamo annoverare alcuni più recenti come i Crypto-assets e l’Invoice Trading altri meno giovani come il Venture capital/Private Equity, il Crowd-investing, il Direct Lending.e i Mini-Bond. Nel corso del WebinArt si è potuto osservare da vicino tali settori, anche grazie al prezioso punto di vista degli ospiti intervenuti, cercando di fornire un approccio concreto ed operativo alla scalabilità di tali strumenti, delineandone le potenzialità e possibili prospettive future.

È possibile delineare tre longitudinal contents emersi dal WebinArt che appare doveroso sottolineare

Senza voler ridurre la ricchezza di tutti gli interventi e dei numerosi spunti offerti dai singoli partecipanti, è possibile delineare tre longitudinal contents emersi dal WebinArt che appare doveroso sottolineare:

  1. Gli strumenti di finanza complementare, crowd-investing e direct lending in particolare, appaiono già aver rivelato significativi segnali di crescita proprio durante la fase di lockdown grazie, probabilmente, all’aumentato ricorso a soluzioni digitali, trend che ha caratterizzato questa fase;
  2. La liquidità non deve provenire solo da debito, ma deve derivare anche (e forse soprattutto) da forme di apporto a titolo di equity o “quasi-equity”, così da contribuire al riequilibrio finanziario complessivo dell’impresa, connotato già da una endemica sotto-capitalizzazione e compromesso proprio dalla pandemia;
  3. Vanno sostenuti strumenti di debito alternativi al canale bancario, come i mini-bond, che possono incontrare, oltre alle risorse messe in campo dal settore pubblico, anche una offerta di capitali da “smobilizzare” grazie al potenziamento del ruolo di quegli operatori che gestiscono significativi patrimoni, come il private equity o i gestori dei fondi previdenziali.

Tali evidenze sottolineano la rilevanza dei contenuti e degli obiettivi che il WebinArt ha voluto toccare, dal momento che ciò che sta dimostrando questo evento epocale è che le aziende devono essere patrimonialmente forti, contenendo il ricorso all’indebitamento e cercando di aprire il capitale a partner che possono portare esperienze e mercati che magari non si sarebbe riusciti a raggiungere. L’effetto combinato di fattori oltre alla dipendenza dal canale bancario del sistema imprenditoriale italiano, la regolamentazione bancaria che limita fortemente le capacità di erogazione di prestiti alle imprese può innescare o acuire fenomeni recessivi oltre che di peggioramento della qualità del credito. Ciò può implicare uno shortage complessivo di capitale che potrebbe minare alla base le potenzialità di rilancio dell’economia italiana. In uno scenario di questo tipo, una delle principali via d’uscita passa per un ripensamento complessivo, una visione ad “ampioraggio” della “prossimità finanziaria” alle imprese capace di far intraprendere un percorso che prevede l’utilizzo di forme evolute di sostegno finanziario. In questa prospettiva, le opportunità offerte dagli strumenti alternativi al credito a supporto delle PMI – in primis, minibond e il direct lending – rappresentano un elemento di indubbio interesse nel panorama di rilancio economico appena avviato. In prospettiva, date queste premesse, l’obiettivo dell’intervento pubblico potrà essere quello di limitare il financial gap creando condizioni favorevoli all’apporto di capitali verso strumenti finanziari complementari al sistema bancario da parte degli investitori istituzionali.